A cura di Andrea Rostagno
Intervista al Direttore scientifico del Master in “Management e Creatività dei Patrimoni Collinari”, Professor Riccardo Beltramo, Ordinario di Eco-management del Turismo presso l’Università degli Studi di Torino.
Professor Beltramo, chi sono i soggetti promotori e in cosa investe il Master?
Il Master in Management e Creatività dei Patrimoni Collinari nasce da un’idea di soggetti ed enti del territorio coordinati dalla Fondazione Giovanni Goria, in collaborazione con il Polo Universitario Asti Studi Superiori UniAstiss. La Fondazione Giovanni Goria svolge un ruolo propulsivo importante, grazie alle attività del Presidente, Dott. Marco Goria, e del Segretario generale, Dott. Carlo Cerrato.
Il Master è realizzato dall’Università degli Studi di Torino, coi Dipartimenti di Management e di Scienze Economico-sociali e Matematico-statistiche.
Prendendo a modello, in modo comparativo, casi di territori collinari a vocazione vitivinicola come Langhe, Roero e Monferrato, iscritti dal 2014 nella lista del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, il Master, investe sulla capacità dei distretti culturali, turistici, produttivi e paesaggistici di strutturarsi in termini competitivi, oltre che di diffondere un sapere esportabile in contesti diversi sotto forma di pratiche di gestione ad alto contenuto professionale ed organizzativo in imprese di produzione, distribuzione e di servizio.
Dal punto di vista organizzativo, il fulcro è rappresentato dalla Community manager, la Dott.ssa Chiara Cerrato, che opera in collegamento con l’Ufficio Master della Scuola di Management ed Economia, i docenti e gli studenti. UniAstiss offre una sede molto ben equipaggiata, con spazi adeguati alle necessità.
Chi sono i destinatari del percorso previsto dal Master?
Il Master è costruito secondo standard internazionali ed aperto a studenti con lauree del nuovo e vecchio ordinamento. E’ una valida opportunità per aggiornare le competenze professionali acquisite nei precedenti corsi universitari o nell’esperienza professionale.
Quale è il profilo professionale del “Maestro di Territorio”?
La figura del “Maestro di Territorio” è nuova nel panorama italiano della progettazione e del management dei patrimoni e dei territori e la si deve al Segretario della Fondazione Goria, il Dott. Carlo Cerrato.
Il profilo professionale è capace di promuovere l’applicazione e la diffusione di conoscenze e competenze legate alla gestione, alla conservazione ed innovazione del patrimonio culturale. Il Maestro di Territorio può operare in qualità di manager o imprenditore culturale, oppure come consulente.
Il Master fornisce una risposta in termini di offerta formativa per una nuova classe dirigente. Mette a disposizione del partecipante qualificate competenze nella gestione innovativa e creativa, sia in ambito privato che pubblico, in settori dell’economia e della società in generale, sui quali si registra una crescente attenzione come quelli dell’ambiente, del turismo e dell’agroalimentare finalizzati alla sostenibilità ed alla tutela della biodiversità e di uno sviluppo armonico tendente alla crescita, ma anche alla tutela del paesaggio e dei beni comuni in un’ottica di innovazione di prodotto, di comunicazione creativa e di internazionalizzazione.
Quali obiettivi formativi prevede il Master?
Gli studenti acquisiscono una capacità di marketing territoriale orientato a una dimensione anche internazionale, individuano – con apprezzabile creatività – prodotti capaci di rispondere al rinnovamento degli stili di vita. Imparano a tutelare e valorizzare la cultura materiale (bellezza dei paesaggi, patrimonio artistico e beni culturali, elementi architettonici rurali minori), promuovono la conoscenza della tradizione (storia della comunità, delle coltivazioni e delle produzioni, tecniche agronomiche ed enologiche, manifestazioni ed eventi direttamente legati al vino e alla gastronomia).
Sono risorse fondamentali a livello di sistema, nei rapporti organizzazioni economiche-territorio e nella gestione delle singole unità produttive, come segnalano molti attori economici e rappresentanti istituzionali del cosiddetto “Sistema Italia”.
Come è strutturato il programma e il piano di studi?
Il programma del Master in “Management e Creatività dei Patrimoni Collinari” si basa su metodologie attive di insegnamento. Le lezioni frontali apportano conoscenze legate alle competenze degli Enti promotori ed organizzatori. Le aree coperte dagli insegnamenti comprendono la valorizzazione distrettuale, la sostenibilità territoriale, l’offerta turistica, i patrimoni culturali, la gestione a rete dei sistemi territoriali, i sistemi agrari e l’innovazione. Il master prevede lavori di gruppo, esercitazioni, discussione di casi e incontri con testimoni aziendali italiani e stranieri. Sessioni sul campo ed educational tour affiancano le ore in aula.
La struttura del corso si può ricondurre a tre moduli formativi relativi al distretto agro-enogastronomico collinare: le fonti del valore, gli strumenti di gestione della catena del valore e le strategie di internazionalizzazione.
Il Master prevede una prova finale per diventare Maestri di Territorio?
Si, la Relazione finale in un Master professionalizzante è importante. Gli studenti del Master, durante il percorso, definiscono una metodologia di lavoro, strutturano le azioni sul territorio, con il coinvolgimento degli stakeholder, per la realizzazione del loro progetto. La seconda edizione del Master li ha visti impegnati su tematiche rilevanti. Posso citare alcuni esempi di analisi e di proposte progettuali come il cicloturismo, vettore di valorizzazione per il Monferrato Casalese; la costruzione del processo per una gestione innovativa dell’Abbazia di Vezzolano e del suo contesto; agriturismi in rete per la progettazione di offerte turistiche; la valorizzazione della filiera della Mela di San Marzano Oliveto; il rapporto tra istituzioni museali e nuove tecnologie in ambito culturale; nuove tecnologie al servizio della comunicazione e della promozione; Monferrato, territorio da scoprire, dalle pievi romaniche alla Vigna del Papa. Le Relazioni finali sono una sintesi importante di un percorso che innesta nuove metodologie sulla cultura professionale degli studenti e le verifica su casi concreti.
Professore, sono nate nuove iniziative legate al Master?
Nel 2016 è nata l’Associazione Maestri di Territorio. E’ uno spazio multidisciplinare aperto in cui i soci, in collaborazione con enti, imprese, associazioni e fondazioni, ripensano il territorio con l’obiettivo di progettare secondo un modello di sviluppo sostenibile.
L’Associazione riflette la diversità culturale degli aderenti: integra conoscenze e competenze trasversali, con lo scopo di promuovere il bagaglio umano, culturale e professionale di tutti coloro che sostengono la Cultura e la Creatività quali propulsori dello sviluppo locale. Nata nel territorio dei “Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato”, l’Associazione progetta, crea e modula attività a sostegno della costruzione di reti di collaborazione tra le aree sottoposte a tutela UNESCO.
Le prospettive del Master sono legate in parte al capitale umano che si è formato col Master ovvero ai Maestri di Territorio che si sono diplomati nella I e II edizione. Con la Fondazione Goria, riteniamo sia qualificante animare ed incoraggiare le attività progettuali più consone alla rete di profili professionali che si è formata. In questo senso, l’Associazione può giocare un ruolo primario, condividendo le opportunità, discutendo proposte e, soprattutto, formulando progetti per aderire ai numerosi bandi di finanziamento volti a promuovere lo sviluppo territoriale.
Le prospettive, poi, dipendono dalla capacità di migliorare ulteriormente l’offerta formativa, includendo tematiche innovative, capaci di aumentare l’attrattività del Master e la sua notorietà, anche a livello internazionale.